A cura di Chiara Dell’Utri
«Addentrarsi nel mondo delle arti decorative siciliane vuol dire ricercare maestri spesso dimenticati che hanno talora prodotto veri capolavori d’arte, vuol dire individuare personalità di committenti colti e illuminati, nobili, alti prelati, che ne hanno indirizzato il fare, vuol dire riscoprire messaggi simbolici di un tempo passato, ormai come assopiti, vuol dire immergersi in uno scintillio di gemme, ori, argenti, coralli, avori, madreperle, tartarughe, legni, marmi, pietre dure, preziose stoffe operate, variegati ricami di sontuose sete, che in Sicilia hanno tutte come comune denominatore, al di là del tempo, degli stili e delle mode, una tendenza alla forte policromia, una luminosità che si lega indissolubilmente alla solarità della sua terra. Emerge l’attività poliedrica, talora fin qui ignorata, di maestranze diverse impegnate ad esprimere la loro creatività in tutti i principali centri dell’isola»
MARIA CONCETTA DI NATALE, in Splendori di Sicilia. Arti decorative dal Rinascimento al Barocco, Milano, 2001, p. 23