Glossario italiano

 

A cura di  Nicoletta Bonacasa e Marina La Barbera

 

Aghetto

parte finale di forma appuntita, generalmente metallica delle stringhe o dei nastri che servono per allacciare le vesti.

 

Alamaro

tipo di allacciatura in cui bottoni doppi sono, generalmente, chiusi con lacci o cordoncini a passamaneria. Sic. "Buttuni allazzittati".

 

Astone

banda decorativa, spesso ricamata, posta sugli abiti.

 

Baragoni, brodoni

rigonfiamenti decorativi posti nella parte alta della manica o sulla spalla di sottane, vesti, robe e zimarre.

 

Bastone/i

giunco utilizzato per rinforzare l’orlo delle gonne e tenere l’orlo allargato. Nella faldiglia i bastoni sono disposti in più ordini, a formare cerchi di dimensioni digradanti.

 

Batavia

tessuto spigato, ad armatura diagonale.

 

Battiloro

Cfr. Oro/argento

 

Bavella

seta ottenuta da bozzoli difettosi. Malafria.

 

Baviera

pezzo di tessuto che si utilizzava per coprirsi il viso durante gli spostamenti all'aria aperta, di solito era attaccato al cappello.

 

Becca

 nastro di dimensioni diverse, utilizzato come giarrettiera o per rialzarsi la

gonna o per fermare il cappello.

 

Bemia/sbernia

grande mantello che avvolgeva tutta la persona, dalla testa a piedi.

 

Bisanti/bizantini

paillettes d'oro di forma rotonda.

 

Bizarre, disegno

tipo di disegno di tessuto, asimmetrico, con soggetti insoliti e forme fantastiche, diffuso, soprattutto,  nei primi decenni del XVIII secolo.

 

Bonetto

berretto con piccola tesa rotonda che gira intorno alla calotta; abbellito di gioie e piume, nelle fogge più eleganti.

 

Borrato

tessuto ordito in seta e tramato in cotone o lana.

 

Broccatello

tessuto a disegni satinati, rilevati su fondo a doppio ordito e a trama di due qualità, una di seta e l'altra di lino, più leggero del broccato. Sic. "Bruccateddu".

 

Broccato

tessuto operato di seta, con disegni a fiorami, con una o più trame supplementari (oro, argento, seta, lino, cotone, ecc.) introdotte in un'armatura di fondo. Sic. Bruccatu"

 

Bruno

nero, colore del lutto.

 

Buratto

tessuto con intreccio a garza, lavorato su telai con dispositivi particolari. Nelle tipologie

più ricche è realizzata con filati in seta, oro e argento e può essere operata, con trame bloccate e bouclées.

 

 

Calzoni

indumento maschile che copre il bacino e la parte alta delle gambe. Indossati anche dalle donne in come mutande.

 

Camiciola

indumento che copre il busto, con o senza maniche, lavorato a maglia.

 

Cammellotto

tessuto di lana o di seta (un tempo di pelo di cammello), per lo più a tinte variopinte. Sic. "Camillottu".

 

Cannelè

cannellato. Tipo di tessuto ad armatura a coste trasversali, ottenuto mediante slegature di ordito su fondo taffetas.

 

Canutiglia

Cfr. oro e argento.

 

Cappa

mantello di forma circolare o semicircolare, forbito a volte di cappuccio.

 

Cappotto

corto mantello di forma semicircolare, fornito di maniche, da indossare anche su una spalla sola.

 

Cecero

utilizzato per calde fodere interne.

 

Chermisi/cremisi

il colore rosso più pregiato, ottenuto dal kermes, una cocciniglia di provenienza orientale.

 

Cima/cinte da gamba

giarrettiere.

 

Ciniglia

filato caratterizzato da fitte sfrangiature laterali, utilizzato come trama per tessuti particolarmente morbidi. Sic. "Scinigghia".

 

Coda

strascico.

 

Colletto

parte alta di vesti o camicie, che circonda il collo.  Indumento indipendente, di uso decorativo. portato sopra la camicia per coprire scollature e fissato in vita da nastri o cordelle.

Indica anche un indumento di origine militare, realizzato in pelle e decorato con tagli, che copre il busto ed è privo di maniche.

 

Colombino

colore grigio chiaro.

 

Cordonato

tessuto con coste parallele a rilievo.

 

Cotelè

costolato. Tessuto a coste verticali.

 

Crespo

tessuto di seta, lana, cotone o lino, con  superficie increspata e ruvida, ottenuto con fili in ordito e trama fortemente ritorti. Sic. "Crispu".

 

Croise

tessuto spigato usato in particolare per fodere.

 

Damasco

tessuto operato realizzato con un solo ordito e una sola trama, in cui il disegno è ottenuto per contrapposizione  di  intrecci.

 

Doppia /copertura della doppia

la doppia è costituita dal tessuto o dai tessuti che infustiscono il capo, in particolare al busto e all'orlo in fondo. L`infustitura è coperta da una fodera in tessuto più pregiato (copertura della doppia).

 

Drappo

tessuto di lana o di seta, per lo più lavorato, utilizzato pe vestiti pregiati. Sic. "Drappu".

 

Ermesino/ormesino

Cft. Taffetas. Sic. "Armicinu”

 

Falda

gonna.

 

Faldiglia /verdugado

sottogonna irrigidita da cerchi (in giunco o corde), che ha lo scopo di  allargare le gonne.

 

Felpa

tessuto simile al velluto, ma con pelo molto lungo. Sic. "Ferba".

 

Feltro

cappa con cappuccio, realizzata con feltri che la rendono impermeabile.

 

Ferraiolo

mantello corto con bavero di forma circolare o semicircolare, indossato anche su una spalla sola.

 

Filaticcio

seta di scarsa qualità che si ricava da bozzoli imperfetti o avariati. Sic. "Capicciola, strazza".

 

Fiordisciamito

colore amaranto.

 

Fior di Francia

tessuto di raso operato.

 

 Frangia

ornamento in seta, cotone, lana, ottenuto sfilando i fili orizzontali del tessuto dopo averne fermato il margine, o intrecciando i fili tra loro e arrotolandoli fino ad ottenere una serie di pendenti paralleli. Sic. “Frinza”.

 

Fornimenti

detto degli ornamenti delle vesti o di loro parti staccate, su cui si potevano operare taglio, decorazioni permesse dalle prammatiche suntuarie.

 

Gallone

striscia decorativa, impiegata come guarnizione, di  altezze e materiali svariati (oro, argento, seta, ecc.), cucita sulle vesti. Sic. "Galluni".

 

Gamurra/gamurrino

abito che ha la doppia funzione di veste e sottana.

 

Giamberga

lunga giacca  maschile, a falde, indossata per cerimonie. Sic. "Giammerga".

 

Giubbone

indumento, in origine maschile, che copre il busto; ha maniche aderenti alle braccia, apertura centrale anteriore e colletto a fascetta; era spesso imbottito sul ventre.

 

Giustacuore

corpetto molto aderente, con o senza maniche, utilizzato nella moda maschile tra il XVII e XVIII secolo. Sic. "Giustacori".

 

Giuggiolino

colore delle giuggiole: marrone ambrato.

 

Goliglia

gorgiera. Collare di lino o pizzo, molto increspato, a fitti cannelli disposti a raggiera, indossato sia dagli uomini che dalle donne nei secoli XVII e XVIII. Sic. "Cuddarino".

 

Gorgiera

indumento che copre la parte alta del busto e si rialza intorno al collo, con colletti o lattughe.

 

Grana

materia tintoria, ottenuta da una cocciniglia, che dona un colore rosso intenso e di fattura meno pregiata del kermes.

 

Granatina

tipo di organzino che ha subìto una fortissima torsione, dal caratteristico aspetto granuloso.

 

Gros

tipo di taffetas in cui sono inserite due o più trame ad ogni passo, per cui presenta coste trasversali più o meno evidenti.

 

Guiggia

tomaia delle pianelle.

 

Incarnato

colore rosso rosato.

 

Lamè

tessuto di filo di lana o seta intrecciato con fili metallici. Sic. "Allamatu".

 

Lattuga

collare rotondo, pieghettato e inamidato, in tela o lino, spesso orlato di pizzo. Sic. "Cuddarinu".

 

Lucchesino

il panno di lana più fine, di colore rosso.

 

Lustrino

1. Tessuto di raso di seta leggera.

2. Abito realizzato con questo tessuto. Sic. "Lustrinu".

 

Malaria

seta grezza di scarsissima qualità, ed è quella, che si trae da bozzoli posti nella caldaia, prima di cavarne la seta.

 

Manichino

manicotto.

 

Mantellina

corto mantello di svariate fogge .

 

Manteo

mantello lungo, fornito di colletto e allacciature ornamentali.

 

Manto

mantello che ricopre la persona dalla testa ai piedi, spesso solo ornamentale, realizzato con tessuti trasparenti e pregiati.

 

Marsina

indumento  maschile, derivato dalla casacca, lungo fino al ginocchio, sciolto e interamente abbottonato davanti.

 

Mavì

color malva.

 

Mazzocchio

acconciatura ad anello rilevata intorno al capo, realizzata anche con capelli posticci.

 

Modano

strumento che si usa per realizzare reti a maglia quadrata (filet), come quelle dei pescatori.

 

Molla

tipo di drappo di taffettà

 

Mucaiarro

tessuto di origine mediorientale, spesso a righe, in cui si utilizza filaticcio di seta.

 

Organzino

1. Filo di seta formato da due fili ritorti dapprima uno per uno e poi insieme in senso contrario.

2. Tessuto fabbricato con filo di organzino. Sic. "Organsinu".

 

Oro, argento, filo d'

metalli ridotti in filo e utilizzati nella preparazione del tessuti. In rapporto al suo go, il filo era: "trafilato" (a semplice sezione circolare); “lamellare” (in forma di lamine sottili e schiacciate); “filato” (avvolto a spirale intorno a un'anima); "membranaceo" (ridotto a lamine sottilissime e usato come rivestimento di pelli); "bouclé” (formante anelli o ricciolini emergenti sul fondo del tessuto).

 

Orsoio

filo di seta usato per ordire. Sinonimo di organzino. Sic. “Orsòiu".

 

Pagonazzo/paonazzo

colore violaceo.

 

Pappafico

sorta di cappuccio che copre la testa e le spalle e si può rialzare a riparare il viso.

 

Passamaneria

indica i tessuti e intrecci usati per guarnizione (cordoni, fiocchi, trecce, frange, ecc.). Sic. "Passamanu".

 

Pelle di seta

tessuto poco lucente, morbido e raso, di seta grezza.

 

Pelo

filato di seta utilizzato per realizzare effetti decorativi in tessitura (es: pelo del velluto).

 

Pianelle

calzature prive di calcagno. che, negli esemplari più pregiati, possono avere suole molto alte.

 

Pistagna

sottile striscia di tessuto. spesso in colore contrastante, che ricopre gli orli.

 

Rabat

colletto di lino o pizzo, teso o pieghettato, formato da due strisce rettangolari ornate ai bordi, di moda nella seconda metà del XVII secolo.

 

Ramages, a

tessuto a disegni a rami e fiori, damascato. Sic. “Ammazzittatu".

 

Rascia

pregiato drappo di lana

 

Raso

Tessuto ad armatura semplice, un tempo generalmente di seta, caratterizzato 

dall'intreccio minimo di lunghi fili di ordito sul diritto, annodati con un singolo filo di trama nel rovescio, e dall'aspetto liscio e lucente. Sic. "Rasu".

 

Rensa

Cfr. Tela.

 

Reps

tessuto ad armatura a coste longitudinali di varia lunghezza, costituite da slegature di  trama su un fondo generalmente in taffetas.

 

Revel

tessuto realizzato con la tecnica del point-rentré. Fu ideato da Jean Revel, disegnatore di tessuti (Lione 1684-1751).

 

Rigato

tessuto solcato da righe longitudinali nel senso dell'ordito. Sic. “Pannu rigato”.

 

Roba

sopravveste con  maniche corte o lunghe.

 

Rovescio

panno di lana. probabilmente garzato su una faccia, per far uscire la peluria.

 

Saia

intreccio base della tessitura, tipico dei panni di lana, in cui i punti di legatura sono disposti a formare linee diagonali. Panno di lana.

 

Saio

indumento maschile che copre la persona fino alle cosce.

 

Satinato

tipo di tessuto di cotone liscio, uniforme e lucente, ottenuto facendo passare i fili di trama sopra quelli di ordito. Sinonimo di "rasato", quando il filo del tessuto è di seta.

 

Segnaleno

stringa ottenuta a telaio.

 

Sangalla

Cfr. Tela.

 

Seta

fibra tessile naturale tratta dal bozzolo del baco da seta (Bombix mori). La seta grezza, detta anche seta cruda, risulta formata da due cilindri paralleli (la "fibroina") avvolti da un sottilissimo strato giallastro (la “sericina"); ha un aspetto rigido e piuttosto opaco. Asportando dalla seta grezza, mediante bagni in acqua calda, una parte di sericina, la fibra si ammorbidisce e diviene più lucida: seta raddolcita (o souple). La seta cotta, o sgommata, è quella a cui viene asportata tutta la sericina mediante prolungata immersione in acqua bollente; la fibra si presenta morbida e lucentissima. Sic. "Sita".

 

 Sottana

abito portato di solito sotto altri. che rimane in vista solo alle maniche allo scollo e alle aperture della gonna. Fra il 1540 e il 1560 indossato spesso da solo come una vera e propria veste.

 

Spigno

tessuto che nel disegno, per il suo intreccio  diagonale, ricorda una spiga di grano. Sic. “Spighetta”

 

Spumiglìa

antico tessuto di seta. Sic. “Scumìgghia”

 

Stampa

impressione a caldo su tessuti, lavorata in modo da ottenere motivi per schiacciamento delle trame. Specialità degli stampatori.

 

Tabi

taffetas pesante. su cui si operano,  a volte, particolari finissaggi come l'impressione a caldo (stampa) o  la calandratura, che lucida la superficie o dona effetti marezzati. Sic. “Tabbì".

 

Taffetas/taffetta

Tessuto ad armatura semplice (tela), leggero e lucido, in cui i fili di ordito pari si sollevano sui fili pari di trama, e i dispari di ordito sui dispari di trama. Sic. "Taffità“.

Ermesino/orrrresino”: taffetas leggero.

 

Tané

color marrone.

 

Tasca

borsa che si lega alla cintura o al busto di sotto cui si può accedere attraverso spacchi della veste.

 

Tela

intreccio base della tessitura. tipico dei filati a fibra vegetale: lino. canapa, cotone. Tessuto in fibra vegetale con intreccio a tela.

Bottana” tela di cotone.

San Gallo o  sangalla”: probabilmente di lino.

Cambrai”: tela di lino proveniente da Cambrais.

Rensa”: tela di lino proveniente da Reims.

Saldata”: trattata con amidi o colle per renderla rigida.

Calandrata/cilindrata”: passata sotto la calandra per renderne lucida la superficie.

 

Teletta

taffettas con una trama supplementare in oro o argento. che ricopre tutto il tessuto (alla piana) o forma disegni (operata). Sic. “Tìledda".

 

Terzanella

seta di scarsa qualità, ricavata da bozzoli incornpiuti, macchiati o avariati. Sic. “Tirzaneddu".

 

Tiraloro

Cfr. oro/argento.

 

Tocca

tessuto illuminato da trame d'oro o d'argento.

 

Tocchiglia

velo decorato, spesso d'oro, da indossare sul capo, che può essere annodato ai capelli.

 

Tocco

copricapo.

 

Tremolanti

paillettes poste sull’orlo di veli o colletti, di sagome e materiali diversi.

 

Trippa

tessuto la cui superficie è ricoperta da un pelo rado e disteso.

 

Unito

tessuto che non ha disegni, non è operato ed è di una sola tinta

 

Vajo

pelliccia di scoiattolo grigio, con la pancia bianca.

 

Velluto

Sic. “Villùtu”.Tessuto caratterizzato da una superficie pelosa e morbida. È formato da due orditi: uno di fondo, che costituisce l'armatura di fondo, e uno di pelo, prodotta da un filo che, sollevato da una bacchetta metallica (Ferro da velluto), forma degli anelli che danno la caratteristica superficie vellutata. Secondo i tipi di ferro usati si distinguono:

Unito”: il pelo ricopre l'intreccio di fondo  in modo totale e uniforme.

Operato”: il pelo è disposto secondo un disegno. L'intreccio di fondo è parzialmente visibile.

Tagliata”: il pelo è tagliato. durante la tessitura, alla stessa altezza.

Riccio”: il pelo è costituito da piccoli anelli sollevati per mezzo di ferri ti sezione circolare.

Cesellato”: velluto operato con pelo tagliata e pelo riccio.

Alto e basso”: velluto operato con pelo tagliato ad altezze diverse.

 

Venezia, punto

tipo di merletto ad ago, contraddistinto da disegni “a rilievo" o "piatti", uniti tra loro da brevi barrette piuttosto che da una rete di fondo. Da questo punto deriva il “punto rosa” (“Venise à la rose"), più leggero del precedente, molto diffuso nel XVIII secolo.

 

Verdugado

Cfr. faldiglia.

 

Vergola/vernice

cordoncino di seta o d'oro utilizzato nel ricamo e anche nelle passamanerie.

 

Veste

l'abito principale. con maniche ornamentali, sotto cui si indossa sempre una sottana o una

falda, a maniche attillate.

 

Zimarra

sopraveste lunga e ampia, priva di tagli in vita, ispirata ai caftani turchi. Si contraddistingue per l’allacciatura ad alamari e spesso per maniche decorative pendenti.

 

 

 

Bibliografia

 

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G. Molina, Glossario dei termini tecnici e storici, in Lusso e devozione: Tessuti serici a Messina nella prima meta del '700, catalogo della mostra a cura di C. Ciolino Maugeri, Messina 1984.

 

G. Cusimano, Abiti, gioielli, suppellettili nel corredo nuziale a Castelbuono tra '600 e '800, in Bollettino 2002. Materiali per una storia culturale delle Madonie, Castelbuono 2003, pp. 213-270.

 

R.Orsi Landini, Moda a Firenze 1540-1580. Lo stile di Elonora di Toledo e la sua influenza, Firenze 2005.