Antonino Indovina: l’arte presepiale siciliana tra il XIX e il XX secolo

di Roberta Cruciata

Il maestro termitano Antonino Indovina (4 novembre 1836-19 marzo 1925), la cui produzione artistica si inserisce nel solco della tradizione presepiale siciliana che affonda le sue origini nel periodo barocco[1], era solito definirsi «capo maestro costruttore» o «“dilettante in plastica, pittura e musica”»[2], essendo egli un imprenditore edile di professione.

Praticò la sua arte fin dalla giovane età, realizzando figure presepiali, singole o a gruppi,  per le natività allestite annualmente nelle chiese di Termini Imerese o anche in occasione di alcuni soggiorni negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo.

Abile e attento osservatore, per le sue creazioni trasse costantemente ispirazione soprattutto dalla vita quotidiana, raffigurando il mondo domestico al pari di quello agro-pastorale e artigianale. Il suo universo artistico è così popolato di «contadini e boscaioli, di pastori e vaccari, di pescatori e cacciatori e di tantissime altre categorie […] donne, bambini, anziani o disabili»[3], plasmati con un’attenzione quasi verista non priva di un certo coinvolgimento emotivo (Figg. 1-8).

La tecnica privilegiata dal maestro Indovina consisteva nel modellare, dopo aver realizzato un impasto di gesso e colla, «un manichino in fil di ferro che veniva poi vestito con abiti tagliati in stoffa di cotone bianca (madapolam) bagnata nella colla per rendere stabile il drappeggio. Altri materiali adoperati erano legno, tela, verghe, sughero, corda per definire i particolari, gli accessori, gli utensili. In ultimo procedeva alla colorazione dell’abito, dei finimenti e delle parti scoperte del corpo»[4].

Un illustre precedente di tale composita produzione va ricercato nella scultura polimaterica trapanese, soprattutto quella collegata ai “Misteri” della stessa città falcata e di Erice, meglio conosciuta come “scultura in legno, tela e colla”, tecnica elaborata da artisti di quel territorio tra il XVII e il XVIII secolo per realizzare opere a tutto tondo di grandezza naturale con materiali poveri senza rinunciare a uno spiccato realismo[5]. Abilissimo interprete di questa arte, e quasi certamente fonte d’ispirazione per Antonino Indovina, dovette essere il trapanese Giovanni Matera (1653-1718), “Mastru Giovanni lu pasturaru”, la cui fama internazionale è legata per l’appunto alla realizzazione di intere scene di piccolo formato relative a episodi della nascita e dei primi anni di vita di Gesù (Adorazione dei pastoriAdorazione dei magiStrage degli InnocentiPresentazione di Gesù al tempio) conservate oggi in diversi esemplari e in gruppi più o meno omogenei nel Museo Regionale Agostino Pepoli di Trapani, nel Museo Etnografico Siciliano Giuseppe Pitrè di Palermo, nel Bayerisches Nationalmuseum di Monaco di Baviera e in alcune collezioni private[6].

Si vedano in proposito le sculture polimateriche per il presepe e per la rappresentazione della “strage degli innocenti” parte della collezione del Museo Pepoli riferite al Matera e alla sua bottega (venditrice di uova; figura femminile con bambino; la strage degli innocenti; la strage degli innocenti), oppure a maestranze trapanesi di inizio e metà del XVIII secolo (Madonna con bambino; pastore che estrae una spina da un piede; il ciaramellaio)[7]. I manufatti di Antonino Indovina per materiali costitutivi, tecnica realizzativa, repertorio iconografico e stilistico-compositivo sono poi strettamente raffrontabili con simili opere di collezione privata di Trapani attribuite non a caso a bottega trapanese del XVIII di scuola del Matera, che colpiscono parimenti per l’atteggiamento dinamico e la spontanea plasticità (donna con canestro in testa; figura femminile; uomo che beve; figura femminile danzante; banditore a cavallo; viandante con bastone; pastore con agnello; uomo su dromedario; donna implorante; uomo con ascia)[8]. Si ricordano ancora i personaggi per il presepe e per la rappresentazione della “strage degli innocenti” di un’altra collezione privata di Trapani (bambino che gioca; viandante; re magio; servo; soldato romano; Madonna nella grotta; tre soldati; donna con neonato; donna con fanciullo)[9]; e quelli appartenenti alla collezione Cesare Pastore ugualmente di Trapani, riferiti all’attività di botteghe dell’agro ericino attive nel corso del Settecento (suonatore di flauto; re magio e servitore; mendicante; Madonna con bambino; donna con la brocca; soldato con la spada; angelo; Sacra famiglia; San Michele Arcangelo)[10]. Altre statuine dello stesso genere datate al XVIII secolo si conservano presso il Museo Regionale di Messina[11].

Della numerosa produzione di figure e gruppi, dalle dimensioni eterogenee, del maestro termitano rimangono oggi soltanto pochi esemplari, molti dei quali nella collezione privata Indovina-Lo Presti (suoi pronipoti) recentemente esposti alla mostra Nativitas a Bonocore tenutasi a Palazzo Bonocore a Palermo dal 14 dicembre 2015 al 31 gennaio 2016. La Sezione staccata (Collezione di Presepi “Ninì Sapone”) del Museo Diocesano di Reggio Calabria “Mons. Aurelio Sorrentino”, con sede nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose, custodisce alcuni manufatti del maestro siciliano datati al settimo decennio del XIX secolo, già parte della collezione Ninì Sapone e poi del Museo del Presepe di Reggio Calabria[12]. Degni di nota sono anche alcuni gruppi scultorei composti da statuine a grandezza naturale, come la Deposizione che si trova nella Maggior Chiesa di Termini Imerese e la Rappresentazione delle Anime del Purgatorio della chiesa della Gancia della stessa cittadina.

Soggetti iconografici legati alla tradizione presepiale siciliana privilegiati dal maestro furono la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Strage degli Innocenti e la Disputa con i dottori nel Tempio, per citarne solo alcuni; egli realizzò anche statue di Santi a grandezza naturale e ancora i carri trionfali della Resurrezione e dell’Immacolata.

Particolarmente significativo per la ricerca espressiva e la cura dei dettagli è il presepe in legno, tela e colla con la scena dell’Adorazione dei Magi parte della collezione Indovina-Lo Presti, che raffigura, in tre distinti gruppi, la Vergine nell’atto di porre il divino pargolo nelle mani di uno dei tre Re, Gaspare, che sembra stia per inchinarsi in segno di ossequio; San Giuseppe che accoglie Baldassarre; Melchiorre in posizione adorante, con le mani giunte (Figg. 9-11)[13]. Essi richiamano alla memoria il gruppo da presepe polimaterico con Re Magio e servitore attribuito a bottega trapanese della prima metà del XVIII secolo che si trova nella collezione Pastore di Trapani[14], opera che similmente presenta uno dei Re nell’atto di portare il dono al bambino Gesù, accompagnato dal servitore che sorregge il suo mantello. In entrambe queste opere, inoltre, i personaggi indossano abiti decorati in oro zecchino.

Anche la piccola scultura sacra dell’angelo similmente parte della collezione Indovina-Lo Presti (Fig. 12) trova un puntuale raffronto con un manufatto dal medesimo soggetto iconografico della collezione Pastore riferito a ignoto scultore trapanese del Settecento[15]. L’angelo è rappresentato in movimento, come suggeriscono le ali spiegate e i panneggi in tela che lo ricoprono, nell’atto di annunciare ai pastori: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore» (Luca, 2, 10-11).

Pare opportuno citare, in conclusione, quanto scriveva Antonino Uccello a proposito delle figure del Matera, riflessioni che sembrano ugualmente adeguate all’arte di Antonino Indovina: «sono opere compiute in se stesse, con una loro autonomia espressiva, per cui non occorre una particolare ambientazione, chè loro stesse suggeriscono uno scenario ideale. Anche i gruppi sono concepiti con lo stesso criterio: essi si compongono di varie figurine con una loro base autonoma e quindi le composizioni risultano suscettibili di sempre nuovi possibili accostamenti, in modo che il singolo pezzo conservi pur sempre la sua indipendenza artistica»[16].

NOTE

[1] Per l’argomento cfr. Il Natale nel presepe artistico, catalogo della mostra (Palermo, Chiesa San Francesco di Sales/Educandato Statale Maria Adelaide 20 dicembre 1994-15 gennaio 1995), coordinamento scientifico di M.C. Di Natale, Palermo 1994; M.C. Di Natale, “Oggi nella città di Davide è nato il Salvatore”, in Materiali preziosi dalla terra e dal mare nell’arte trapanese e della Sicilia occidentale tra il XVIII e il XIX secolo, catalogo della mostra (Trapani, Museo Regionale “A. Pepoli” 15 febbraio-30 settembre 2003) a cura di M.C. Di Natale, Palermo 2003, pp. 151-153. Cfr. pure A. Uccello, Il presepe popolare in Sicilia, con appendici a cura di A. Barricelli e S.E. Failla, Palermo 1979.

[2] Opere presepiali di Antonino Indovina, nota a cura di M.C. Indovina e M. Lo Presti, dicembre 2015.

[3] Opere presepiali …, 2015.

[4] Opere presepiali …, 2015.

[5] Per approfondimenti sull’argomento cfr. Legno tela & … La scultura polimaterica tra Seicento e Novecento, catalogo della mostra (Trapani, Chiesa di Sant’Agostino 22 dicembre 2010-31 agosto 2011) a cura di A. Precopi Lombardo e P. Messana, Erice 2011. Cfr. pure A. Uccello, Il presepe popolare …, 1979, pp. 152-182.

[6] Per Giovanni Matera cfr. M.C. Di Natale, “Oggi nella città di Davide …, in Materiali preziosi …, 2003, p. 152 che riporta tutta la bibliografia precedente.

[7] Cfr. D. Scandariato, Vetrina n.3a, in Legno tela & … …, 2011, pp. 87-90.

[8] Cfr. L. Alestra Genovese, Vetrina n.2, in Legno tela & … …, 2011, pp. 85-86.

[9] Cfr. V. Menna, Vetrina n.3b, in Legno tela & … …, 2011, pp. 91-92.

[10] Cfr. A. Monteleone, Vetrina n. 4, in Legno tela & … …, 2011, pp. 93-95.

[11] A. Uccello, Il presepe popolare …, 1979, pp. 160-163, 168, 178 nota 42.

[12] http://www.museodiocesanoreggiocalabria.it/it/il-museo/collezione-di-presepi-qnin-saponeq.

[13] Per l’opera in questione cfr. Il Natale nel Presepe artistico, catalogo della mostra a cura della “Mediterranea Congressi”, Palermo 1993, fig. p. 83; S. Terzo, Scheda 29., in Il Natale nel presepe artistico …, 1994, p. 69, tav. LIV fig. 1.

[14] Cfr. A. Monteleone, Scheda 4.2, in Legno tela & … …, 2011, p. 93.

[15] Cfr. A. Monteleone, Scheda 4.7, in Legno tela & … …, 2011, p. 94.

[16] A. Uccello, Il presepe popolare …, 1979, p. 156.

BIBLIOGRAFIA

L. Alestra Genovese, Vetrina n.2, in Legno tela & … La scultura polimaterica tra Seicento e Novecento, catalogo della mostra (Trapani, Chiesa di Sant’Agostino 22 dicembre 2010-31 agosto 2011) a cura di A. Precopi Lombardo e P. Messana, Erice 2011.

M.C. Di Natale, “Oggi nella città di Davide è nato il Salvatore”, in Materiali preziosi dalla terra e dal mare nell’arte trapanese e della Sicilia occidentale tra il XVIII e il XIX secolo, catalogo della mostra (Trapani, Museo Regionale “A. Pepoli” 15 febbraio-30 settembre 2003) a cura di M.C. Di Natale, Palermo 2003.

Legno tela & … La scultura polimaterica tra Seicento e Novecento, catalogo della mostra (Trapani, Chiesa di Sant’Agostino 22 dicembre 2010-31 agosto 2011) a cura di A. Precopi Lombardo e P. Messana, Erice 2011.

V. Menna, Vetrina n.3b, in Legno tela & … La scultura polimaterica tra Seicento e Novecento, catalogo della mostra (Trapani, Chiesa di Sant’Agostino 22 dicembre 2010-31 agosto 2011) a cura di A. Precopi Lombardo e P. Messana, Erice 2011.

A. Monteleone, Vetrina n. 4, in Legno tela & … La scultura polimaterica tra Seicento e Novecento, catalogo della mostra (Trapani, Chiesa di Sant’Agostino 22 dicembre 2010-31 agosto 2011) a cura di A. Precopi Lombardo e P. Messana, Erice 2011.

Il Natale nel Presepe artistico, catalogo della mostra a cura della “Mediterranea Congressi”, Palermo 1993.

Il Natale nel presepe artistico, catalogo della mostra (Palermo, Chiesa San Francesco di Sales/Educandato Statale Maria Adelaide 20 dicembre 1994-15 gennaio 1995), coordinamento scientifico di M.C. Di Natale, Palermo 1994.

Opere presepiali di Antonino Indovina, nota a cura di M.C. Indovina e M. Lo Presti, dicembre 2015.

D. Scandariato, Vetrina n.3a, in Legno tela & … La scultura polimaterica tra Seicento e Novecento, catalogo della mostra (Trapani, Chiesa di Sant’Agostino 22 dicembre 2010-31 agosto 2011) a cura di A. Precopi Lombardo e P. Messana, Erice 2011.

S. Terzo, Scheda 29., in Il Natale nel presepe artistico, catalogo della mostra (Palermo, Chiesa San Francesco di Sales/Educandato Statale Maria Adelaide 20 dicembre 1994-15 gennaio 1995), coordinamento scientifico di M.C. Di Natale, Palermo 1994.

A. Uccello, Il presepe popolare in Sicilia, con appendici a cura di A. Barricelli e S.E. Failla, Palermo 1979