Ettore Ximenes
Busto di Vincenzo Bellini
Seconda metà del XIX secolo – prima metà del XX secolo
Terracotta gessata
95x74x50 cm
Inv. 93
Lo scultore Ettore Ximenes (Palermo, 1855 – Roma, 1926), allievo di Vincenzo Ragusa a Palermo e di Domenico Morelli a Napoli, scelse Firenze come sede del proprio pensionato artistico e partecipò a diverse esposizioni in Italia e all’estero. Stabilitosi a Roma contribuì alle decorazioni della propria abitazione progettata nel 1900 da Leonardo Paterna Baldizzi a piazza Galeno seguendo la linea fluida e sensuale del Liberty. Tra le sue opere più felici menzioniamo l’Ecce Mater (1916) alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo, memore della lezione della scultura rinascimentale. Realizzò diversi monumenti celebrativi e sepolcrali in Italia, Argentina, Russia e negli Stati Uniti, tra cui il Monumento a Giuseppe Verdi a Parma, il cui archetipo si trova presso il Teatro Massimo di Palermo (inv. 87), il Mausoleo al Generale Manuel Belgrano a Buenos Aires, il Monumento ad Alessandro II a Kiev, le statue di William Howard Taft e del Cardinale Gibbons a Baltimora, il Monumento a Giovanni da Verrazzano nel porto di New York.
La scultura di Ximenes al Teatro Massimo rende omaggio al noto compositore catanese Vincenzo Bellini (Catania, 1901 – Puteaux, Parigi, 1835), effigiato a mezzo busto e in posizione frontale con le braccia conserte e il viso leggermente rivolto a sinistra. Avviato alla musica in tenera età, Bellini iniziò a comporre a sette anni e completò la propria formazione a Napoli, dove esordì nel 1825 al teatrino del conservatorio di San Sebastiano.
Nel 2016 la scultura è stata oggetto di un restauro curato da Francesco Bertolino e sostenuto dal Club di Palermo Distretto 211° Italia International Inner Wheel.