- Autore
Ignoto
- Soggetto
Figurini di sette personaggi dell’opera “Don Bucefalo” di Antonio Cagnoni eseguita al Teatro Bellini di Palermo nel 1872
- Data
1872
- Luogo di produzione
Palermo
- Tecnica/materiali
Acquarello su carta
- misure
cm 24,5×18
- Inventario
124
- Provenienza / dono
Collezione del Teatro Massimo
- Restauri
Opera non restaurata
- Annotazioni / Iscrizioni
Sul recto: In alto “D. Bucefalo”, “1.2.3.4.5.6.7.”, in basso “Agata, Giannetta e Cori variando i colori”, “Cori variando i colori N.B. nella 2° parte i cori dovranno indossare il soprabito come il figurino nr.3”, “D. Bucefalo. 1° abito. D. Marco”, “D. Bucefalo. 2° abito”, “Conte di Belprato”, “Rosa”, “Carlino”, “Approvato il Presidente della Consulta Artistica Giuseppe Meli”, “Lì 27 agosto 1872 approvati Il Delegato della Direzione Teatrale […]”, timbro “Commissione dei Teatri” con al centro l’aquila
Sul verso: “D. Bucefalo”, “124”, “17, 3, 18, 8”
– Abstract
Nella tavola sono raffigurati nr. 7 abiti disegnati per i personaggi dell’opera “Don Bucefalo” andata in scena al Teatro Bellini di Palermo nel 1872
- Descrizione
Nella tavola sono raffigurati nr. 7 abiti disegnati per i personaggi dell’opera “Don Bucefalo”, composta da Antonio Cagnoni (1828 –1896) nel 1847 su libretto di Calisto Bassi ed eseguita per la prima volta a Palermo al Teatro Bellini il 10 ottobre 1872. L’opera in tre atti fu rappresentata la prima volta il 28 giugno 1847 presso il Conservatorio di Milano.
La tavola è identificata dall’iscrizione “Don Bucefalo”. Nel disegno sono riportate le firme dei responsabili che approvarono i modelli dei costumi con le variazioni richieste.
Personaggio 1 La donna, raffigurata a figura intera, in posizione frontale, con entrambe le braccia distese, indossa un abito di colore azzurro con motivi floreali viola, caratterizzato da un corpetto stringato e un profondo scollo ovale. Le maniche si fermano a livello del gomito con un ampio risvolto. La gonna, molto ampia, è aperta sul davanti e i lembi appuntati lasciando visibile un’abbondante porzione della sottogonna a strisce verticali rosse e bianche che arriva poco sotto il ginocchio. Il personaggio indossa, inoltre, un grembiule bianco che le copre la parte anteriore dell’abito. I capelli sono raccolti e nascosti da una cuffietta di colore bianco. Il modello è completato dalle calze azzurre e dalle scarpe con fiocco rosso. Il costumista si ispira solo per alcuni dettagli alle raffigurazioni delle scene di vita contadina del 1700, come i noti dipinti di Giacomo Ceruti, detto il Pitocchetto. Infatti, le note rivolte alla sartoria specificano che il costume, con variazioni cromatiche, era destinato ai personaggi delle contadine Agata e Giannetta, nonché alle componenti del coro. La letteratura specialistica segnala che nel 1872 il ruolo di Agata fu affidato al mezzo soprano Enrichetta Montalbo. Il tratto deciso definisce la figura con precisione e evidenzia i dettagli del costume.
Personaggio 2 L’uomo è rappresentato a figura intera, in posizione frontale, con entrambe le braccia distese. Il costume è caratterizzato da una casacca di colore viola, a maniche corte, dalla linea molto morbida, indossata su una camicia bianca con colletto piccolo a punta. Le culottes, dagli orli arrotolati, coordinate con la casacca, cadono morbidamente sui fianchi, fermandosi poco sotto il ginocchio toccando le calze. La vita è segnata da una fusciacca di colore rosa. Il costumista non tralascia dettagli che completano il disegno come il cappello largo decorato da un nastro azzurro, tonalità ripresa dalle calze. Gli appunti rivolti alla sartoria specificano che il costume, con variazioni cromatiche, era destinato ai componenti del coro. Da notare gli effetti chiaroscurali utilizzati per rendere la consistenza della stoffa.
Personaggio 3 L’uomo, raffigurato a figura intera e di tre quarti, indossa un abito blu scuro, caratterizzato da uno giustacuore con ampie tasche con patta a tre punte, lungo fino a metà coscia e portato aperto, nonostante la lunga fila di bottoni e calzoni alle ginocchia. Le culottes, che appaiono aderenti e strette sui fianchi, si fermano poco sotto il ginocchio toccando le tipiche calze bianche. Interessante è il dettaglio del fiocco rosso che abbellisce le scarpe e dello jabot annodato al collo, un elemento decorativo molto comune negli abiti dalla seconda metà dei Settecento come documenta ampiamente la ritrattistica del tempo come nel caso dei dipinti di Pietro Longhi. Le note rivolte alla sartoria specificano che il costume era destinato ai personaggi di Don Bucefalo e di Don Marco. La letteratura specialistica segnala che nel 1872 il ruolo di Don Bucefalo fu affidato al basso Alessandro Bottero. Il disegno si segnala per gli effetti chiaroscurali utilizzati per rendere la consistenza della stoffa.
Personaggio 4 L’uomo è rappresentato a figura intera, in posizione frontale, con il braccio sinistro disteso mentre nella mano destra tiene un lungo bastone. Il modello è caratterizzato da un panciotto ben stretto sul petto e chiuso da una lunga bottoniera. I calzoni scendono aderenti e stretti sui fianchi fino alle ginocchia e le calzette bianche sono ben tese sul polpaccio. Il giustacuore con ampie tasche con patta a tre punte e i calzoni sono di colore verde chiaro impreziosito da ricami e bordure in oro. Molto interessante è il dettaglio della scarpa scura con fiocco rosso, in questo caso il costumista utilizza un elemento frequentemente presente negli abiti maschili fin dalla fine del Seicento. La camicia bianca è portata sotto il panciotto, ma si intravede solo lo jabot annodato al collo. Il modello è ispirato alla moda del XVIII secolo, documentata nella ritrattistica del tempo, come ad esempio dalle opere di Pietro Longhi. Tipica è anche la parrucca bianca e così come gli ampi polsini risvoltati. Gli appunti rivolti alla sartoria specificano che il modello era destinato alla confezione del secondo abito indossato dal personaggio di Don Bucefalo. La letteratura specialistica segnala che nel 1872 il ruolo di Don Bucefalo fu affidato al basso Alessandro Bottero. Il tratto netto definisce la figura con precisione ed evidenzia i dettagli degli elementi che decorano il costume.
Personaggio 5 L’uomo è rappresentato a figura intera, in posizione frontale, con entrambe le braccia distese. Il personaggio indossa un elegante habit à la française composto dai tradizionali tre pezzi: giustacuore, gilet e culottes. La stoffa è di un rosso scuro piuttosto intenso, impreziosita da bordure in oro. Interessante la cura dei dettagli riservata dal costumista al tipico jabot di pizzo stretto al collo, ai paramani bianchi dai grandi risvolti e alle scarpe scure su cui spicca un fiocco rosso. Il disegno è completato dalla parrucca e dalla fusciacca bianca cinta attorno alla vita. Nella ritrattistica italiana del XVIII secolo (ad esempio nei dipinti di Pietro Longhi) spesso i personaggi maschili indossano modelli dalle peculiarità sartoriali simili, esemplificativi di uno stile che il costumista dimostra di conoscere nelle caratteristiche principali. Gli appunti rivolti alla sartoria specificano che il modello era destinato alla confezione dell’abito indossato dal personaggio del Conte di Belprato. La letteratura specialistica segnala che nel 1872 il ruolo del Conte di Belprato fu affidato al tenore Temistocle Parasini. Il disegno si segnala per gli effetti chiaroscurali utilizzati per rendere la consistenza della stoffa.
Personaggio 6 La donna è rappresentata a figura intera, in posizione frontale con il viso di profilo. La veste indossata dal personaggio di Rosa ha un ampio scollo “a v”, ed è caratterizzato da linee fluide e molto dilatate. Il corpetto piuttosto aderente si stringe in corrispondenza della vita. Sull’ampia gonna sono appuntate due rosette che ne sostengono i lembi lasciando così visibile un’ampia porzione della sottogonna candida. Molto particolare è il dettaglio del velo in merletto scuro che copre il capo del personaggio e scende lungo le spalle per poi essere annodato sul davanti come una sorta di scialle. Le maniche si fermano a livello del gomito con un risvolto. Alcuni accessori completano la mise: il fiore ornamentale nei capelli, il piccolo ventaglio tenuto nella mano destra, i guanti di pizzo scuro e la collana di perle. Il disegno richiama elementi tipici della moda femminile del XVIII secolo, come la gonna à panier, presente in molti dipinti del tempo, come nel caso delle opere di Pietro Longhi. Le note rivolte alla sartoria specificano che il costume, era destinato al personaggio di Rosa. La letteratura specialistica segnala che nel 1872 il ruolo di Rosa fu affidato al soprano Olimpia Trebbi. Il tratto netto definisce la figura con precisione, evidenzia la particolare struttura della gonna nonché i dettagli degli elementi che decorano il costume.
Personaggio 7 L’uomo è rappresentato a figura intera, in posizione frontale, con entrambe le braccia distese. Il militare indossa una divisa composta da un giustacuore blu scuro bordato in oro, lungo fino a metà coscia e abbottonato sul davanti, gilet e culottes bianchi. L’immagine è completata dalle tipiche calze scure strette al polpaccio, dalle scarpe con tacco, dal cappello bicorno e dai paramani a grandi risvolti di colore bianco. Il costumista si sofferma su alcuni dettagli che completano il disegno come la cinta che segna la vita e le spalline a frange. Le note rivolte alla sartoria indicano che il modello era destinato al confezionamento dell’abito per il personaggio di Carlino. La letteratura specialistica segnala che nel 1872 il ruolo di Carlino fu affidato al tenore Antonio Di Benedetto. Il tratto netto definisce la figura con precisione ed evidenzia i dettagli degli elementi che caratterizzano il costume come le spalline a frange.
- Riferimenti ad altre schede
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- Bibliografia
- Leone, L’opera a Palermo dal 1653 al 1987, vol. I, introduzione di U. Mirabelli, Publisicula, Palermo 1988, pp. 152-153
- Maraini, Il Sommacco. Piccolo inventario dei teatri palermitani trovati e persi, Palermo 1993, p. 55
- Parole chiave
Figurino, acquarello, Don Bucefalo, Antonio Cagnoni
- Link
http://www.dynamiclassic.it/area_pubblica/booklets/CDS634-%20Libretto.pdf